Di fronte alla basilica sorge il Palazzo Ducale, ora sede della Provincia e della Prefettura (chiamati rispettivamente Palazzo Salvador e Palazzo del Governo), sino alla fine del XVIII secolo, l’isolato era occupato dal convento delle monache di S. Pietro Martire, soppresso nel maggio 1783 con decreto del Duca, due mesi più tardi il Duca decise di far costruire a spese del Comune un Palazzo del Governo, residenza per il Governatore, il Comandante delle Armi ed il Maggiore di Piazza. Dopo varie vicissitudini la scelta cadde sul soppresso Monastero. Alla fine del 1786 il palazzo poteva considerarsi terminato e l’anno successivo vi entrava il Comandante delle Armi. Con la conquista napoleonica, il palazzo venne adibito a residenza dei Prefetti. La Restaurazione del ducato portò ad un capovolgimento dell’uso del palazzo: infatti il Comune offrì al Duca il Palazzo affinché ne facesse la propria residenza durante i soggiorni reggiani.
Tra il 1838 e il 1845 su progetto dell’architetto Pietro Marchelli, l’edificio subì una serie di interventi che lo portano all’assetto l’attuale impostato su tre corti con giardino interno. Una nota particolare meritano le opere di Prospero Minghetti, autore delle belle tempere che ornano la Sala del Consiglio Provinciale e autore anche delle quattro figurazioni allegoriche (Venere e Cupido, La Musica, La Primavera e La Psiche) nell’appartamento di rappresentanza della Prefettura. Comments are closed.
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