Siete al 40° Km nell’area del “Parco delle Caprette”, che ha una superficie di 28.000 mq ed era originariamente percorsa dal greto del torrente Crostolo, che l'attraversava per tutta la lunghezza formando una grande ansa alla quale si accedeva tramite un'antica carrareccia, l'attuale via Monte Cisa, utilizzata da secoli dai birocciai per l'approvvigionamento di sabbie, ghiaie e ciottoli di fiume. Una volta deviato il fiume e colmato il greto, diede origine all'attuale parco. Successivamente si decise di introdurvi diverse attrezzature ed arredi. Peculiarità del parco è la presenza di alcune caprette, da cui trae il nome, libere di aggirarsi all’interno dell’area verde. Nel parco è presente il Parco della mente, un percorso di esercizi per il corpo e per la mente descritti in una serie di pannelli. Anche il calmo e placido torrente Crostolo la notte tra l’8 e il 9 giugno 1973, manifestò tutta la sua forza e investì l’area di via Monte Cisa, arrecando gravissimi danni e causando la morte di due residenti e lo sfollamento di cinquecento persone. L’evento si verificò a causa di diversi fattori: piogge molto intense, la presenza di ponti provvisori che ostacolarono il deflusso, la grande quantità di detrito vegetale e di rifiuti, un’improvvisa onda di piena. In pochi minuti tutta l’area di via Monte Cisa fu sommersa: l’altezza dell’acqua superò in alcuni punti i quattro metri, formando un piccolo lago che si svuotò solo con il taglio dell’argine. I soccorsi scattarono tempestivi ma occorse lungo tempo per riportare la normalità, grazie anche ad una gara di solidarietà alla quale partecipò tutta la città.
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