La piazza prende il nome dal sanguinoso episodio del 7 luglio 1960 quando, durante una manifestazione sindacale, cinque operai reggiani (Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli) furono uccisi dalle forze dell’ordine. La strage fu l’apice di un periodo di alta tensione e scontri in tutta Italia a seguito della formazione del governo Tambroni con il determinante appoggio del MSI, e la scelta di Genova, città “partigiana” e già Medaglia d’Oro della Resistenza, come sede del congresso del partito missino. I 5 reggiani uccisi sono ricordati dal monumento di Giacomo Fontanesi, dedicato alla loro memoria.
Piazza Martiri è contigua a Piazza della Vittoria con la quale, a seguito della recente riqualificazione di entrambe, compone un unico vasto spazio di incontro cittadino. I commenti sono chiusi.
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