Nel 1858 iniziarono i lavori di restauro alla porta ai quali concorse, con la somma di L. 15.000, il duca Francesco V d’Este. Proprio per questa donazione si decise di intitolare la porta al duca e di apporvi degli stemmi con l’aquila simbolo della famiglia d’Este. Ma nel 1859 scoppiò la guerra e con il cambiamento del governo e la cacciata degli Estensi, alla porta venne ridato il vecchio nome e si decise di riadattare lo stemma sostituendolo con la croce di casa Savoia.
In quello stesso anno, il 19 agosto 1859, accolto calorosamente dal “popol giost”, passò da questa porta il generale Giuseppe Garibaldi per recarsi nella bassa reggiana a ispezionare come comandante le truppe della lega militare piemontese raccogliendo volontari nelle province. Un episodio non riportato dalle cronache ma tramandato oralmente racconta che alcune donne di Santa Croce portarono i bambini a Garibaldi perché li battezzasse civilmente, cosa che era già avvenuta in altre città. Questi bambini divennero sacri per il “popol giost” e se qualcuno non lo trattava con le dovute maniere veniva apostrofato con queste parole “Lasa stèr col ragàz cl’e stè batzè da Garibaldi….”, lascia stare quel ragazzo che è stato battezzato da Garibaldi. Comments are closed.
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